Il giorno delle nozze

 

Si arriva coś al grande giorno.

Lo sposo parte dalla sua casa insieme ai suonatori e agli invitati per raggiungere la casa della sposa. Quando arriva trova tutto chiuso. Sembra che non ci sia nessuno e la casa appare disabitata. Si fa avanti e bussa alla porta. Risponde il capo famiglia ed inizia un dialogo del tipo:

- "Chi bussa a e me' usc?". (Chi bussa alla mia porta?).

- "A sun Paolo. A sun vgnu a tor la me' spusa c'la m'aspetta." (Sono Paolo. Sono venuto a prendere la mia sposa che mi aspetta).

- "E'm rincresc, ma t'è sbagliaa: chi in ghè spus c'aspettn!". (Mi dispiace, ma ti sei sbagliato: qui non ci sono spose che aspettano).

- "Bè, s'lè acshi a turnaṛ a ca' e amand a munt u spusaliz." (Beh, se è coś torneṛ a casa e mando a monte il matrimonio).

- "Spusaliz? Tet ṿ spusar? Forsci at pos acuntentar..." (Matrimonio? Ti vuoi sposare? Forse ti posso accontentare...)

A questo punto il padrone di casa presenta allo sposo alcune ragazze, declamandone le buone qualità. Ma il futuro sposo rifiuta con decisione, non riconoscendo in nessuna di loro la sua amata.

 

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