La torta di riso della zia
La ricetta di questa torta viene da una signora di Palagano che la mangiò per la prima volta in occasione di un matrimonio. Subito può saltare all’occhio il fatto che il riso non sia un ingrediente tipico delle nostre terre, ma si ritrovava sulla tavola dei nostri nonni portato a casa dalle donne del paese impiegate nelle risaie piemontesi come mondine.
di Alice Nannetti
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(ricetta pubblicata sul numero 39 de la Luna nuova - marzo 2012)
Ingredienti
500 ml di latte , 100 gr di riso, 3 uova, 150 gr di zucchero, 100 gr di Sassolino (o liquore alle mandorle amare), scorza di un limone, 1 bustina di vanillina, sale q.b.
Per la pasta frolla:
300 gr di farina, 100 gr di zucchero, 100 gr di burro, 1 uovo e 1 tuorlo, 1 pizzico di lievito vanigliato
Difficoltà: facile
Tempo: 2 ore e 30 minuti
Cottura: 40 min. a 180 °C
Una volta che il riso si è raffreddato, aggiungete la vanillina, mescolate bene e unite al composto di uova e zucchero. Iniziate ad amalgamare il tutto aggiungendo le mandorle tritate e il liquore. A Questo punto dovete montare accuratamente gli albumi a neve e unirli al composto facendo attenzione a non farli smontare. Mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno dal basso verso l’alto.
Nel
frattempo, per la base di pasta frolla, unite farina, burro, zucchero, uova
e un pizzico di lievito vanigliato e iniziate ad impastare energicamente
questi ingredienti fino ad ottenere una palla liscia.
Chiudete l’impasto nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per circa 30 minuti.
Ora bisogna imburrare una tortiera e foderarla con la pasta frolla. Versate il composto preparato in precedenza e infornate a 180 °C per circa 40 minuti.
Per
verificarne la cottura potete utilizzare uno stuzzicadenti: se bucherellando
la torta rimane asciutto, la vostra torta è pronta, potete sfornarla.
Lasciatela raffreddare, tagliatela a losanghe e offritela ai vostri ospiti!
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Questa torta un tempo veniva preparata anche da alcune famiglie bolognesi (con l’aggiunta di cedro candito e senza la base di pasta frolla) durante una particolare festività dell’estate, detta "degli addobbi", nome derivato dalla cura con cui ogni balcone veniva addobbato e illuminato per il passaggio della processione. Infatti nel bolognese si chiama "Torta degli addobbi".
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