la Luna nuova

Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni 

 

 

La buca delle lettere

Raccolta delle lettere pubblicate sul periodico

 

 

Indice

 


la Luna nuova  -  Dicembre 2005


 

Cara Luna,
mi rivolgo a te per informare i cittadini della Vallata del Dragone del tentativo fatto dalla Comunità Montana Modena Ovest, dal Comune di Prignano sulla Secchia e dal Comune di Frassinoro per ottenere a tempo pieno una assistente sociale al fine di migliorare l’assistenza, come sottoscritto nei Piani di Zona dai nostri quattro Comuni Montani. L’obiettivo era di realizzare, come indicato nell’articolo pubblicato nella Gazzetta di Modena il 2 novembre 2005, una rete di servizi simile a quella dei comuni Pedemontani del nostro Distretto Socio-Sanitario. Il sottoscritto, su richiesta del Sindaco di Prignano, con la collaborazione del Sindaco di Frassinoro e dell’intera Giunta della Comunità montana, ha ritenuto che questa iniziativa fosse davvero necessaria.
Necessaria per dare più possibilità di accesso a contributi per gli anziani, per rafforzare le modalità di assistenza quali assegno di cura integrato, con la possibilità di poter quindi pagare le badanti per ogni assistito, per potenziare l’assistenza domiciliare, per realizzare interventi a progetto sui minori secondo le esigenze, interventi a favore di singoli casi di disagio minorile, interventi a favore di soggetti con problemi di alcolismo, tossicodipendenza, handicap di vario genere, progetti e interventi sull’integrazione razziale, sulle madri in situazione di post-parto, ecc...
Queste esigenze, rimarcate da molto tempo dall’assistente sociale in carica, tramite un suo resoconto di servizio descrittivo e numerico, sono state rese note sin dall’estate con seminari e gruppi di lavoro.
La fase di progettazione ha avuto luogo durante la Festa dell’Unione tenutasi a Prignano sulla Secchia a cui erano stati invitati tutti gli assessori e i sindaci della vallata e riscontrata successivamente con incontri nelle frazioni dello stesso Comune.
Tengo a precisare che nessun amministratore del Comune di Palagano ha partecipato a tale incontro.
La figura dell’assistente sociale è importante perché è quella persona che è in grado, come dice la legge, di poter valutare la consistenza di un disagio ed è responsabile e promotrice delle richieste di contributo, indennità, intervento di servizio su tutte le problematiche sopraindicate.
La politica sociale finalizzata ad intervenire sui bisogni della persona, a metterla in condizione di conoscere i propri diritti è, senza alcun dubbio, uno dei pilastri che caratterizza l’azione politica delle forze dell’Unione e dovrebbe contraddistinguere l’operato dei sindaci dei Comuni di centro-sinistra o che si definiscono tali.
Per questi motivi, sin dall’inizio, si è cercato di coinvolgere tutti i Comuni, nella formazione del percorso di assunzione.
Purtroppo anche in questa fase la partecipazione attiva dei Comuni di Palagano e Montefiorino è rimasta solo sulla carta, nonostante i tentativi di coinvolgimento fatti anche dai rappresentanti del Distretto Socio-Sanitario
Era stata comunque individuata una assistente sociale interessata al progetto che doveva concretizzarsi arrivando nel giro di un anno ad avere in ogni comune la presenza di un’assistente sociale per 18 ore la settimana contro le 6 o poco di più di adesso. L’operazione sarebbe stata finanziata anche, a dispetto delle polemiche sui compensi degli amministratori, proprio dalle loro indennità di alcuni mesi, senza quindi, tramite una partita di giro contabile, intervenire sul bilancio dell’ente.
Bastavano solo 15 giorni in più e tutto sarebbe stato realizzato, per essere già previsto da giugno la presa in carico delle figure di assistenti sociali dalla neo-costituenda Azienda Speciale
Consortile del distretto.
E invece le promesse del dopo e del poi hanno prevalso, con la messa in discussione della giunta e della sua capacità operativa.
Non volendo tediare più di tanto i già molto pazienti lettori della Luna vi risparmio i successivi capitoli della “saga”: minacce, diffide, distinguo, volta gabbana da una parte e dall’altra ecc...
Cerco quindi di “tirare le somme".
La montagna non è solo in difficoltà per colpa della sua morfologia, della lontananza dalla pianura, dai circuiti di mercato ma anche a causa di scelte od omissioni di scelte stesse effettuate dagli amministratori (essendo comunque sempre le stesse persone politiche che tirano i fili del potere o delle miserie) i quali purtroppo hanno una visione a volte “molto ristretta” e personale dell’amministrare (è più facile nascondersi dietro il paravento della non partecipazione, che partecipare confrontandosi con la consapevolezza e la volontà di portare a casa risultati e vantaggi collettivi).
Si dice che chi rompe paga e i cocci sono suoi!
Alcuni tra sindaci ed assessori hanno rotto, ma i cocci sono di tutti gli abitanti della Comunità Montana che hanno perso una grande occasione di migliorare la qualità dei propri servizi socio-assistenziali.
Ringrazio infine il Presidente della “Associazione Sostegno Demenze”, che aveva perorato questa causa nell’incontro di Montefiorino, per il contributo dato e per le affermazioni rese.
Invito pertanto ogni consigliere montano, ogni persona dotata di sensibilità ad interessarsi a questa esigenza per convincere anche i più tenaci che ogni euro speso oggi nell’assistenza e nella sanità per gli altri è un dovere morale, civico, civile e un giorno potrà essere speso anche per noi.
Senza rancore verso nessuno e con l’augurio di un Buon Natale e Buon 2006.

 

Bertugli Graziano
(Assessore ai Servizi Sociali,
Comunità Montana Modena Ovest)

 

 

 

 

 

 

Meno campanili, meno orti o orticelli, più collaborazione e solidarietà!

La crisi politico-istituzionale delle Comunità montane sta mettendo a dura prova la capacità di risposta ai problemi della gente e impedisce a tali enti la formulazione di obiettivi strategici di sviluppo di tutta l'area montana. La Comunità Montana Modena Est è retta da un commissario, la Ovest si dibatte da mesi nelle secche di rapporti difficili e nella stagnazione, solo la centrale ha trovato un momentaneo equilibrio.
Credo che, al di là delle persone coinvolte, il problema imponga a tutti gli amministratori una seria riflessione sul significato e sul valore che tali enti, così come in epoca certamente diversa furono pensati e disegnati, rappresentano per lo sviluppo socio-economico della montagna.
Nel febbraio 2005 tutti i consigli comunali dei 18 comuni montani hanno votato l'intesa istituzionale per la montagna modenese, volta ad individuare e coordinare gli indirizzi e le strategie per favorire lo sviluppo della montagna. Si tratta di un approccio innovativo rispetto ai problemi di questo territorio che pone come idea-forza centrale la qualificazione dello sviluppo mediante una maggiore sinergia tra gli attori del territorio allo scopo di innalzare l'efficienza e ottenere economie di scala nell'erogazione dei servizi pubblici. La strada maestra indicata dalla legge regionale del 2004 n. 2, "Legge per la montagna", per lo sviluppo delle zone montane è dunque quella delle intese istituzionali di programma che presuppongono una visione unitaria della "realtà montagna". Ritengo pertanto che le politiche territoriali per lo sviluppo delle zone montane, così come recita la premessa dell'intesa, dovranno mirare all'associazionismo e all'aggregazione dei Comuni e delle Comunità montane, sostenendo al contempo la valorizzazione delle potenzialità distintive delle singole realtà locali.
Meno campanili, meno orti o orticelli, più collaborazione e solidarietà!
Tocca a noi montanari dimostrare apertura mentale verso il cambiamento, capacità progettuale e intelligenza politica. Credo che i tempi siano maturi per andare ad un superamento delle tre comunità montane, pensate oltre trent'anni fa in un quadro culturale, socio-economico e politico-istituzionale radicalmente diverso. Reggio Emilia ha una sola Comunità montana che comprende 13 comuni. Pensiamo seriamente e lavoriamo - invece di scannarci per obiettivi di corto respiro - alla possibilità di creare anche nel nostro territorio un'unica Comunità montana.
Ai cittadini amministrati, e qui cito un concetto che io condivido espresso recentemente dal presidente della Provincia Sabattini, non interessa tanto chi eroga il servizio ma la qualità del servizio; e noi sappiamo bene che solo unendo le forze è possibile reperire energie e risorse da spendere.
 


Mauro Fantini - Sindaco di Prignano

 

 

 

 

 

Il cantastorie


Cara Luna,
ho tra le mani l'ultimo numero e la mia attenzione è attratta da “Il Cantastorie” a pag. 8. Mi ha colpito profondamente “Dove l'azzurro è dolce”. Condivido le tue parole ad una ad una, mi ci sento dentro come in una vasca piena d'acqua fresca nella calura. Le faccio mie e sarei tentato di riscriverle tutte, ma mi basta leggerle e rileggerle. Ti ringrazio ed invito tutti coloro che hanno voglia di pulizia interiore a meditarle. E' bello constatare che tutti abbiamo bisogno di amare e di essere amati; tutti, senza età, sentiamo che senza amore non è vita. Tu dici: ”Se ci pensiamo bene, non vi è senso alcuno in una vita che si trascina stanca, che passa insipida e senza emettere suoni; un accontentarsi che uccide...”. Parli di un amore che porta in alto, fatto di semplicità, di umiltà (l'amore vero è umile), di speranza.
Quanta gente rinuncia alla vita per un pugno di foglie secche! Domani... domani... domani, quando tutti i miei affanni saranno sistemati e non sa che domani è oggi.
Tu dici ancora: ”Nel mondo, oggi, spesso il sentimento è interpretato come debolezza, si ha quasi paura di scoprire che abbiamo bisogno di qualcuno per riuscire a volare, che abbiamo bisogno di amare e ancora amare donandoci in modo totale.”. Quanto hai ragione! Chi non affronta la realtà con cuore sincero scivola, inevitabilmente, in amori di seconda categoria, in surrogati degradanti. Ancora ripeto con te: ”Non dobbiamo vergognarcene, non dobbiamo avere paura di scoprirci... capaci di vivere fino all'ultimo, animati dalla convinzione di essere tutti figli Tuoi”.
Mi pare di aver capito la lezione: abbiamo tutti bisogno dell'Altro per potere salire in alto, oltre le stelle. Mi viene da concludere esclamando: "Ci hai fatto così Tu, o Signore; l'uomo se non ama muore!".
Con gratitudine,
 


Ugo Beneventi (Costrignano)
 

 

 

 


Cara Luna,
il 14 agosto ho assistito, nel cortile interno della Rocca di Montefiorino, ad una commedia-rappresentazione dell'eccidio di Monchio, Costrignano e Susano del 18 marzo 1944. Lo spettacolo si apre col maestro Walter Cozzi (mio maestro in quel tragico periodo) che racconta la sua nomina a Costrignano assieme ad altri insegnanti della valle.
Si parla in prevalenza di Costrignano: di don Guidetti, della maestra Ademade (Dema) Ferrari (una istituzione nel paese), del maestro Ceccarelli insegnante a Casavecchia ecc... E' un lavoro senz'altro pregevole e di un certo spessore; da vedere, specialmente dai giovani.
Il mio intento, però, non è di parlare di arte, voglio piuttosto chiedere ai consiglieri di Palagano se ne sapevano qualcosa. Se non ne sapevano nulla è grave; se ne erano a conoscenza perché non si sono attivati per farlo uscire anche a Costrignano?
Sono convinto che per i costrignanesi si tratterebbe di un bellissimo regalo. Cordialmente,
 


Ugo Beneventi - Costrignano
 

 

 




Maltrattamenti di animali


Tutti sanno come noi la pensiamo riguardo a certi maltrattamenti verso gli animali.
Non è maltrattare dar loro uno schiaffo o una pedata nel sedere se meritata, ma è tutt'altro. Innanzitutto ringraziamo con tutto il cuore per le segnalazioni che ci pervengono tipo: cani tenuti senza possibilità di bere un po' d'acqua, di mangiare, di camminare di tanto in tanto, di essere chiusi in angusti ripostigli che sarebbero piccoli anche per comuni conigli. Possiamo quindi immaginare cani, cavalli ed altri animali, perciò a volte dobbiamo essere un po' severi con queste persone. Credeteci non è nostro godimento comportarci così, è per amore verso poveri animali indifesi, fedeli ai propri padroni fino alla morte, ma sempre traditi da coloro che pensano solo al loro divertimento e al loro piacere senza mai pensare a chi sta aspettando un pezzo di pane secco, un po' d'acqua, una carezza e un po' di libertà. Ancora vogliamo ringraziare chi come noi vuol bene agli animali e continua a segnalarci tali crudeltà.
Non arrabbiatevi se poi capita qualche visita indesiderata e forse anche qualche multa (purtroppo abbastanza salata) per aver violato un articolo di legge.
 


Giorgia Caggiati e Luciano Fratti

 

 



Vigili del fuoco


Ho letto la lettera inviata dal vigile volontario di Frassinoro e senza entrare nel merito del Volontariato, Istituzioni, Enti Locali, ecc... voglio solo far presente che ci sono dei dati inconfutabili che dimostrano che dopo neanche 15 minuti dallo svilupparsi dell'incendio erano già sul posto tutte le strutture locali Medico Infermieri, Croce Rossa, Carabinieri. Brillavano per la loro assenza i Vigili del Fuoco.
E mi pare che fosse una presenza indispensabile in questo tipo di intervento.
Ribadisco che senza l'intervento di volontari ora ci sarebbe una casa completamente distrutta e non in ristrutturazione. Prendo atto che dal primo di aprile è attivo un distaccamento dei Vigili a Frassinoro; peccato che l'incendio di cui si parla si sia verificato il primo marzo e pertanto all'epoca era mio diritto evidenziare questa lacuna.
Grazie per l'ospitalità

 

Primo Bernardi

 

 

 


Fontane pubbliche...


Sono passati 2 anni ( la lettera venne pubblicata nel numero de La Luna del novembre 2003) ma finalmente ho ricevuto la risposta alla mia richiesta di informazione sulle fontane pubbliche del territorio comunale. Anche se ho avuto la risposta per interessamento personale, ne faccio volentieri partecipi i lettori .
Piccola premessa: io davo per scontato che eventuali non conformità delle fontane pubbliche (per residui chimici o batteriologici) venissero repentinamente segnalate dall'affissione di cartelli "acqua non potabile" e che mancando questi l'acqua fosse da ritenere idonea al consumo umano, ma ho appreso, con un certo sconcerto, che, a volte, i cartelli venivano subito rimossi, da qualcuno che evidentemente ritiene che mancando il cartello l'acqua diventa potabile.
Per ovviare questo "inconveniente" ho chiesto al tecnico comunale di esporre i risultati delle analisi alla vetrata del Municipio, in modo che siano sempre visibili.
Oltre ai risultati sulla potabilità vi sono anche altre caratteristiche importanti, relative alla qualità delle acque esaminate, in particolare il Ph e la durezza in gradi francesi (°F), qui di seguito trascrivo i valori medi delle fontane pubbliche controllate.
Fontana di Susano: Ph: 7,2; durezza 34,2 °F - Fontana Casa Lenzotti: Ph: 7,5; durezza 26,6 °F - Fontana Cà d'Antonio: Ph: 7,4; durezza 31 °F - Fontana di Boccassuolo (inizio paese): Ph: 7,55 ; durezza 23 °F - Fontana abitazione fam. Fiori Loris: Ph: 7,5; durezza 26 °F - Fontana delle case nuove n. 1 (loc. La Ferrara): Ph 7,4; durezza 31,9°F - Fontana di Casa Conversi (via Toggiano): Ph: 7,0; durezza 39 °F.
Sulla vetrata del municipio sono a disposizione dei cittadini interessati la visura dei risultati completi delle analisi, con gli altri valori (conducibilità, cloruri, solfati, ammonio, nitriti e nitrati) che ovviamente sono nei termini consentiti dalle normative.
Detto, anzi, scritto questo, vengo a rendere conto di un'altra cosa, che avrei voluto inviare per il numero precedente de La Luna, ma l'andare in Africa e il ritardo dei dati sulle fontane non me lo ha permesso.
Ho ricevuto critiche ed elogi, come conseguenza dell'articolo pubblicato nel dicembre 2004; dopo questi 11 mesi posso trarre una conclusione: quella lettera è valsa la pena scriverla. Ne è valsa la pena per poter leggere la risposta del sig. Francesco Discienza (mi scusino gli altri che sulla Luna o privatamente mi hanno risposto, ma quella a cui alludo è di un'altro spessore).
Ne è valsa la pena per aver potuto entrare in contatto con don Fortunato Provvisorio (al secolo don Carlo Bertacchini) parroco di un minuscolo paesino (Morano), un parroco che forse "ha dato di matto" come mi ha detto recentemente un'amico, ma un "dare di matto" che auguro a me stesso e a tutti voi, perchè significherebbe che prendiamo coscienza di quello che siamo, come esseri umani e, soprattutto, come discepoli di Cristo.
Penso che gli farebbe piacere essere contattato e che molti ne trarrebbero sicuro giovamento.
Ho letto (e fatto leggere) i 2 libri che ha pubblicato, ho visto il "presepe permanente Talebano", mi ha perfino dato una ricetta curativa, a base di aloe vera, miele e grappa, ma soprattutto, ho chiaccherato con lui, con un uomo che, come me, ha dato, anzi sta dando di matto.
Ne è valsa la pena, quindi: grazie Luna.
 

Doriano (Costrignano)

 


 


 

Siate ribelli!
 

Non accettate di essere formattati come un sistema, imbrigliati da strette regole, non sottomettetevi, docilmente, agli editti della banalità volgare che corrode il mondo come una cancrena.
Diffidate delle mode, false rivoluzioni, effimeri giochi di saltimbanchi, polvere negli occhi. La folla gregaria vi si precipita, per evitare di pensare, di decidere, di sognare in tutta libertà. Bisogna essere ribelli per resistere.
Non copiate ed imitate gli altri, siete esclusivi.
Perchè conformarsi alla massa?
Gli altri fumano? si ubriacano? si drogano? si fanno tatuaggi e piercing?
Perchè voi dovete fare come loro?
Per essere parte del mucchio, che non sa pensare, decidere e sognare in tutta libertà?
No, perchè voi siete migliori!
Quindi siate ribelli, resistete, siate voi stessi.
Se almeno 2 o 3 giovani lettori (i voi a cui alludo), capendo questo pensiero, ne seguiranno l'ideologia, sarà valsa veramente la pena scrivere queste quattro righe.
 

Doriano (Costrignano)

 

 

 


Caro Fabrizio.
 

Mi scuso, fin d'ora, per lo spazio che userò su questo giornale, per rispondere al sig. Fabrizio, sarà l' ultima volta, per non iniziare sterili polemiche, ma visto che non posso dare risposta immediata come può fare lui, usando la Luna Nuova prima ancora che esca, avrà un attimo di pazienza!
Detto questo rispondo.
Caro Fabrizio devo costatare, con un pizzico di delusione, che le varie riunioni economiche, sociali e soprattutto culturali, che dici di frequentare con tanto interesse, non hanno portato nei tuoi confronti, ad un gran risultato, visto che se un cittadino del comune di Palagano come me, risponde ad una tua provocazione scritta, con una considerazione di diverso parere, viene interpretata come un attacco personale. Devi accettare il fatto che non tutti la pensino come te! Accetta, quindi, un consiglio... leggi meglio la considerazione da me fatta nella Luna nuova di agosto e rispondi in merito a quella!
Ancora due cose:
1) Ogni consigliere del comune ha le sue mansioni e il suo assessorato da seguire, bene o male che sia;
2) Le poche lettere che ho scritto sulla Luna nuova le ho sempre firmate con nome e cognome, non R.C
Saluti.
 

Caminati Romano (Costrignano)
Consigliere del comune di Palagano

 

 

 

 



La vecchia casa
 

Penso che le vecchie case delle nostre montagne abbiano un'anima. Ne conosco una che ha centinaia di anni e ogni volta che la vedo sono triste e felice insieme. E' una vecchia casa in sasso e sopra il muro antistante l'aia e tutt'intorno ad essa la terra è buona e si coltivano gli orti, anche se qualche albero da frutto non ha più la bella chioma di un tempo, ma solo qualche foglia su vecchi rami di un tronco vecchissimo. Io voglio bene a questa casa e penso a lei quando, sicuramente, ha vissuto tempi migliori.
So che nella primavera del 1821 vi entrarono i suoi primi abitanti e sisuramente si fece una festa. Una bella festa con del buon vino fatto in casa, pane cotto nel suo vecchio forno a legna, assieme ad un panettone casereccio e saporito e salame conservato per l'occasione che si aspettava da tempo.
La famiglia, sicuramente numerosa, che tanto aveva lavorato, in quel giorno si concedeva il meritato riposo festeggiando questo evento felice e i bambini, contenti e timidi, si nascondevano dietro la veste della madre. Il pergolato di uva moscatella, davanti ad essa, che cominciava a germogliare, prometteva tanti bei grappoli da gustare nel prossimo mese di ottobre.
Anche le mucche, con i vitelli nella stalla nuova e pulita, assieme agli altri piccoli animali da cortile, vivevano la loro vita molto meglio di quelli di oggi. Vi erano “corghe” e “giovi” attaccati al muro esterno della stalla e sul “biroccio” i bambini che, ora non più timidi, riempivano di grida e risate quell'atmosfera già così festante e gioiosa.
Cara vecchia casa disabitata, silenziosa e bella con quel tuo piccolo porticato che invita alle confidenze e la vecchia “teggia” a sasso col suo grande arco dove ogni persona può sognare di costruire e vedere quello che desidera e un panorama che nessuno ti potrà mai togliere. Intorno la tua terra donerà sempre frutta e ortaggi a qualcuno che capirà come sei ristrutturandoti pur lasciandoti intatta, perché soltanto così nei tuoi vecchi muri rimarrà per sempre la tua storia.
 

Sorbi Cristiana (Montefiorino)
 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti,
complimenti per il vostro sito è veramente interessante.
Io mi chiamo Dino e abito a Romanoro (purtroppo non sempre) ho un sito... molto amatoriale, dove ci sono alcune informazioni su Romanoro e dintorni, foto sulla frana di Romanoro e altre cose.
www.lupidellavalle.net.
Ciao ancora.
 

Dino Fontana (Romanoro)


 

 



Gentili amici,
sto leggendo il vs. ultimo periodico datato Luglio 2005.
In copertina, ho visto con piacere la foto del gruppo giovani di Palagano in vacanza a Sappada; mi permetto di segnalare che detta località si trova in Veneto (BL) e non in Trentino.
Colgo l'occasione per denunciarvi lo smarrimento e la sorpresa che hanno provato alcuni miei amici (spiritosi) per la mancata elezione a Pontefice del Sig. Torri.
Infatti la sua lettera/protesta indirizzata allo scomparso Papa Woytila aveva illuso molti ns. compaesani...
Con simpatia, Vs attenta lettrice.
Ciao a tutti e anche a Doriano.
 

Lilia (Costrignano)
 




 


Complimenti.

Casualmente ho letto (inviatomi via email da un'amica che mi chiedeva la mia oponione) il vostro giornalino, del quale francamente ignoravo l'esistenza.
Devo sinceramente farvi i miei complimenti.
Che un'associazione locale riesca ad allestire un giornalino così ben fatto è una vera e piacevole sorpresa, che magari induce a riflettere ancor più sul come anche in un comune asseritamente "maggiore" quale Pavullo si potrebbe fare ben di più...
Auguri anche per il futuro
 

F. G. (Modena)
 





 

Cara Luna,
Ringrazio il buon amico Bruno Ricchi (Zaba) per la bella poesia e la breve biografia di mio nonno Pietro pubblicata nella rubrica "la ballata della Valle".
Ringrazio inoltre tutti Voi "lunatici" per lo spazio concesso sul Vostro super periodico.
 

Piero Bertogli (Palagano)
 

 

 

 

 

Grazie Filippo!

Carissima Luna,
mi chiamo Enrica e ti chiedo di pubblicare il bellissimo pensiero che Filippo Ferrarini ha scritto in occasione dell'apertura della Locanda Cialamina.
Un simile pensiero che mi ha aperto il cuore e commosso merita di essere pubblicato. Sono sicura che nemmemo il più grande dei poeti sarebbe stato in grado di esprimere in maniera migliore ciò che Filippo ha espresso in poche righe scritte di getto su una vecchia agenda nel suo laboratorio di scarpolino.
Vorrei quindi ringraziare pubblicamente "Flep" al quale mi lega un affetto profondo e sincero per la sua rima poetica innata, corretta, lucida e per la sensibilità con la quale racconta i propri pensieri. Pensieri di vita vissuti e sofferti come i ricordi dei tempi di guerra che ascoltarli ti fanno luccicare gli occhi.
A lei Filippo mi inchino e spero ancora che le sue parole mi possano emozionare di nuovo Grazie!
 

Enrica (Palagano)

 

 

I Palaganés j àn fàt dla vìa
 

A ‘v dirò ‘na cósa, ma a vöj èser curtés
Cusa j àn fàt i Palaganés
A la fìn ‘d löj , ‘na dmànga matìna
I àn avért ‘na lucända a la Cialamìna
A ‘n sùn mia chè per cuntestär
E gnänc a ne ‘gh vöj màter d’é mäl
A sàm töch amìg, quàst ù’s sà
A vöj sùl dìv la verità
E a v’al dég pròpria dabùn
Lasö i gh’ chiamàvn é Prä d’ù Lagùn
L’é un bel pòst, é gh’é l’äria säna
É gh’ mänca sùl una bèla funtäna
L’ àqua la gh’é, ma l’é inötil pensär
Perché cùntr’a sö la ne gh’völ brisa andär
Ma i gh’àn de bùn vìn, d’é vèch e d’ estàn,
S’a sentési ch’é biànc , é pär un Champagne
I turtlìn e él lasàgn, quàst ù’s sà
L’é róba genvìna, ch’i la fàn in cà
A qualsìasi ùra a catä semper quèl
Specialmént i ciàc e el tigèl
S’a j andä a catär i’v farén asagiär
I persütìn d’i nòster cignäl
Pò i gh’än una tùrta ‘d patäd e rìs
Che s’a l’asagiä l’é un vér paradìs
Pò tänti cós a’n v’j ò brìsa elencä,
Ma andài a truvär e a vdrì ch’e i catä
J én töch prudót ed la nòstra tèra
A sàm töch per la päs, ensün per la guèra!
La locànda l’é bèla, quàst ù’s sà
E déntr’i gh’àn töti el cumodità
I gh’àn del càmber ch’i s’én fàt unùr
Cun al telèfn e al televisùr
J én töch lavùr ch’i än fàt estàn
E ogni càmbra i gh’àn u só bàgn
I servézi j én bùn , j én svélt i fän prèst
E cun i prézi j én a sä unèst
Un’altra cósa ch’i fàn un bèl fàt
L’é al divertimént per töch i ragàc!
Ma andàj a catär, änch ù ré e la regìna
I v’aspèten töch a la Cialamìna!


 

I palaganesi han fatto della strada
 

Vi dirò una cosa, ma non voglio offendere nessuno
Cos’hanno fatto i Palaganesi.
Alla fine di luglio, una domenica mattina
Hanno aperto una locanda alla Cialamina.
Non sono qui per contestare
E nemmeno voglio seminare zizzania
Siamo tutti amici, questo si sa,
Voglio solo dirvi la verità
E ve lo dico proprio davvero:
Lassù ci chiamavano “Prato del Lagone”.
E’ un bel posto, c’è l’aria sana,
Ci manca solo una bella fontana.
L’acqua c’è, ma è inutile sperarci
Perchè l’acqua non va a ritroso.
Però hanno del buon vino, vecchio e novello!
Se sentiste il bianco, sembra Champagne.
I tortellini e le lasagne, questo si sa
Sono piatti genuini, fatti in casa.
A qualsiasi ora trovate sempre qualcosa,
Specialmente i ciacci e le crescentine.
Se li andate a trovare vi faranno assaggiare
I prosciuttini dei nostri cinghiali.
Poi hanno una torta di riso e patare
Che se l’assaggiate è un vero paradiso.
Poi tante cose non ve le ho nemmeno elencate,
Ma andateli a trovare e vedrete che le troverete:
Sono tutti prodotti della nostra terra
Siamo tutti per la pace, nessuno per la guerra!
La locanda è bella, ciò si sa
E all’interno ci sono tutte le comodità.
Hanno camere molto ben arredate
Con telefono e televisore.
Sono opere appena concluse
E ogni camera ha il suo bagno.
Il servizio è buono, i camerieri sono veloci
E i prezzi sono abbastanza onesti.
Un’altra cosa ben fatta
È il divertimento per tutti i ragazzi!
Ma andateli a trovare, anche il re e la regina
Vi aspettano tutti alla Cialamina!
 

Filippo Ferrarini


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