la Luna nuova

Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni 

 

 

La buca delle lettere

Raccolta delle lettere pubblicate sul periodico

 

 

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la Luna nuova  -  Dicembre 1999


 

 

 

Carissima Luna,

già avevo intenzione di scriverti l’anno scorso, poi gli impegni e la confusione della città mi hanno distratto. Mi rendo conto che la scusa regge poco, così dopo aver visto il vostro ultimo numero di interesse turistico, di geografia e di storia locale più molto altro, dico: bravi complimenti! Se posso, intendo partecipare anch’io come sono capace, anche perché intendo vivere nelle vostre belle zone del comune di Palagano appena mi è possibile. Intervengo perciò sullo spunto che mi dà l’articolo di "L’importanza di schierarsi", perché sono anch’io preso da questi problemi, specie quelli angosciosi di farla finita con la politica, con il vuoto di tante elezioni, con le parole e le chiacchiere di tanti partiti e di promesse vaste! Mi rendo conto che attaccare uomini e politica (non me la sento di valutare le donne perché sono una percentuale molto bassa sia in Parlamento, come in Regione e nei Comuni; mentre vi sono più donne-manager, perché?, lo chiedo senza malizia) non ha significato se non ripensando ad altre riflessioni fondamentali: il vero potere è in mano alla economia: le banche, le borse, le grandi multinazionali governano la politica e noi individui, inoltre certi potenti non hanno bisogno di mettersi in evidenza, come B. Gates, Soros, Murdoch, ma anche Agnelli ed il banchiere Cuccia perché, come in certi film USA, non è necessario essere sempre visibili, meglio sembrare un mister X. A questo punto quando i miei studenti chiedono in modo serio se vale la pena votare, partecipare alla vita politica, mi viene voglia di partire con una analisi della filosofia e della storia contemporanea, che per oggi vi risparmio!! Ve ne faccio una sintesi, anche perché la vita politica è una parte della nostra esistenza, però lo comprendiamo meglio nelle elezioni amministrative e locali, in quanto ha ragione Fabrizio C. nel suo articolo: i progetti pubblici che sono stati promessi, perché non vengono realizzati? E pensare sono passati molti anni dal 1991-92 di tangentopoli.

1. La prima forma di "polis" secondo i Greci, che hanno dato il significato a tale termine, deve iniziare attraverso la partecipazione alla vita di amministrazione del Comune del paese, della città, ed è significativo che voi giovani (mi rivolgo a tutti) non facciate solo volontariato, ma formiate delle liste civiche e senza l’obbligo dello schieramento dei partiti.

2. Secolarizziamo la politica dei partiti e dei potenti economisti. Assumo il termine dal fatto che la Chiesa cattolica, potente, autoritaria ed infallibile sino a Pio XII, con Papa Giovanni XXIII nel 1958 cercò di svolgere la missione sia per lo spirito (o anima) che per il corpo, tramite il Concilio Vaticano II, che indicava un progetto serio dei cristiani nel mondo. Da quel momento i fedeli si sono sentiti più liberi sia in materia di fede, che nell’impegno politico, non solo nella DC.

Dopo tangentopoli speravo che si finisse con l’autorità, l’infallibilità e la sicumera dei partiti e dei politici che ti ascoltano solo durante le elezioni, mentre ad esempio con la mia classe per parlare con un certo sindaco preoccupatissimo e super impegnato abbiamo atteso dei mesi e alla fine è terminato il suo mandato!!! Il Papa attuale che vuole realizzare il Giubileo, su cui ho vari dubbi, ha ragione quando chiede al FMI (Fondo Monetario Internazionale) di aiutare i paesi del Terzo Mondo, che hanno debiti verso le banche internazionali, ma a tassi del 50-100 per cento, cioè da veri strozzini! La sua richiesta è infatti quella di condonare, cioè "giubilare" i debiti di questi stati che hanno una popolazione di 4-5 miliardi e che è ridotta alla fame. Ora sfido molti a dirmi in quale TV o quotidiano è comparsa la serietà della richiesta di Giovanni Paolo II, perché quando dal 1997 il G8, fra cui l’Italia, ha deciso di assegnare lo 0,2% del PIL (Prodotto Interno Lordo) cioè quanto offre una stato ricco in favore dei paesi poveri. Tradotti in dollari, mentre nel 1974 gli stati ricchi destinavano lo 0,7% del PIL, ora dal momento che sono impoveriti(!), tolgono 120 miliardi di dollari a miliardi di persone che vivono negli stati del terzo mondo! Mi rendo conto che non si risolve tutto azzerando i debiti, ma almeno i potenti capi di stato di Messico, Colombia, Asia e Africa avrebbero pochi motivi per compiere narcotraffici e per fare delle guerre terribili, oltre a spedire con piacere migliaia di africani orientali ed altri in Europa, perché ridotti alla disperazione. 3. Miglioriamo le nostre città ed amministrazioni, ma vi sia sempre l’attenzione agli stati poveri, forse in tal modo si potrebbero creare delle strutture di agricoltura ed autonomia nella loro patria e una forte riduzione dei clandestini che giungono disperati sulle rive italiane. Scusate la provocazione; vorrei conoscere il vostro parere.

 

Vito Sgaringella,

insegnante di filosofia e storia

 

 

 

 

 

 

Carissima Luna,

ti chiedo cortese ospitalità per una azione che mi sta molto a cuore.

Tu sai che il 2000 sarà l’anno del giubileo, anno di misericordia e di grazia, col quale la Chiesa cattolica concede l’indulgenza plenaria a tutti coloro che compiano determinati atti di fede in modo pubblico. Ebbene io intendo lucrarla affidando pubblicamente a te questa mia volontà.

Credo che la Chiesa cattolica abbia tutto il potere, conferitole da Cristo Signore, per rimettere ogni peccato sulla terra, essendo la continuatrice dell’opera di salvezza e l’amministratrice della misericordia di Dio. Perciò, attingo al patrimonio della Chiesa per chiederla per me, per le persone che amo ma, soprattutto, per coloro che, eventualmente, hanno qualcosa contro di me e per tutti coloro che mi leggeranno. Per conto mio ho già dimenticato ogni offesa ricevuta.

Questa, del Giubileo, è un’occasione troppo importante perchè sia passata sotto silenzio. Spero che altri ne parlino.Ti ringrazio, cara Luna, nella convinzione che quello di chiedere perdono a Dio e agli uomini sia l’unico atto che un cristiano possa fare a testa alta. Buon Giubileo a tutti.

 

Ugo Beneventi

 

 

 

 

ULTIMO NATALE DEL NOVECENTO

 

Uniamoci, non so se con gioia o tristezza, ad aspettare

L’ultimo Natale di questo secondo millennio

Tante cose sono successe, ed ultimamente, tutte da dimenticare.

Inganni, intrighi, sofferenze, paure e guerre d’ogni tipo,

Molto di tutto questo, con ferite ancora da rimarginare.

Organizzazioni, purtroppo diaboliche e sataniche.

 

Nonostante tutto bisogna andare avanti, cercare di non fermarsi,

Anche se ci sembra talmente impossibile continuare.

Tutto però non è andato così male ed allora:

Andiamo avanti sperando di cambiare qualcosa in bene.

Lentamente, molto lentamente, si riuscirà ad avere una pace giusta

E duratura. Sarebbe troppo un bel sogno, anche solo desiderarlo, ma dobbiamo.

 

Duemila anni, tanti ne sono passati. Qualcuno pensa che

Equivalga il "Mille non più mille". Beh, stiamocene in pace,

La vita continua e non diamo molto peso ai proverbi.

 

Nel pensare a questo "99" che se ne sta andando così in fretta,

Ormai siamo agli sgoccioli, forse vien voglia di fare d’ogni erba un fascio

Visto che son successe cose più brutte che belle,

E possiamo così incominciare il nuovo anno con

Cuore più sereno, speriamo e con tanta più tranquillità.

Ecco arrivato il momento di augurare un buon

Natale a tutti, alla redazione della "LUNA" e ai suoi lettori

Tutto ciò che può esserci di bello e desiderabile,

Ossia: un anno veramente diverso e pieno d’amore.

Auguri a tutti

 

Adelina Perotto

 

 

 

 

 

Fra poco è Natale ed è "normale" che la gente si senta più buona e quindi pensi ai bambini abbandonati, agli anziani,alle persone sole, ammalate. Poi, finita la festa li ripongono insieme alle luci, alle statuine del Presepio fino al prossimo Natale. Durante tutto il resto dell’anno ognuno vive solo per se stesso. Quest’estate sono stata ricoverata in una clinica per malattie mentali; inizialmente ero molto avvilita, confusa, aggressiva: "Io non sono come loro, io sono normale, cosa ci sto a fare qui" mi ripetevo. Poi ho conosciuto le persone che erano ricoverate con me ed ho capito tante cose che prima - da persona normale - non avevo capito. Quanta sofferenza, quanto dolore, quante vite emarginate, ma anche quanta umanità, solidarietà, misericordia, più di quanto ci veniva offerto dalle persone che erano addette alla nostra custodia e da quelli che, dall’altra parte del bancone, ci consideravano "matti" e solo loro in possesso della verità. Ho semplicemente capito che siamo tutti delle persone, ognuno con i propri problemi, ma con una ricchezza interiore tutta da scoprire e da spendere: scoprire i propri problemi, mettere a nudo le nostre paure fino ad accettarci con i nostri limiti, è vivere al di fuori e al di sopra di tutte le "categorie" dietro le quali possiamo o vogliamo nasconderci.

Daremo e troveremo solidarietà.

Non so come e dove passerete il Natale ma io vi porterò sempre nei miei pensieri, quindi ciao Sergio, Claudio, Angela, Lidia, Cristina…e Buon Natale a tutti voi e noi senza distinzioni.

 

Daniela

 

 

Un ragazzo ricoverato mi ha regalato delle poesie scritte da lui, ne propongo una che mi sembra adatta alle cose dette.

 

E’ anche Natale

Per quelli che sono fuori di testa

Per quelli che stanno in galera

Per quelli che stanno male

E’ anche Natale

Per quelli che non ti fanno pensare

Per quelli che sparano in Bosnia

Per quelli che ammazzano e sono fuori

E’ anche Natale

Per quelli che non vanno mai di moda

Per quelli che hanno sempre paura

Per quelli che il coraggio è un optional

E’ anche Natale

Per quelli che la bellezza è tutto

Per quelli che fanno finta di scegliersi una vita

Per quelli che un bimbo va sempre picchiato

E’ anche Natale

Per quelli che ai vecchi non pensano mai

Per quelli che l’amore deve ancora arrivare

Per quelli che sono morti per un’idea

E’ anche Natale

Per quelli pazzi come noi…

E allora evviva il Natale

Perché è giusto cantare "evviva è Natale"!

 


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