la Luna nuova

Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni 

 

 

La buca delle lettere

Raccolta delle lettere pubblicate sul periodico

 

 

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la Luna nuova  -  Aprile 2011


 

 

Situazione del cimitero di Palagano

 

Credo di interpretare i sentimenti di gran parte dei palaganesi manifestando indignazione per la situazione in cui versa il nostro cimitero.

Personalmente oltre che indignata sono arrabbiata ma soprattutto ferita per il modo in cui vengono trattate le tombe dei nostri cari.

Sono rientrata a Palagano da circa 4 anni per curare mia madre e da quando sono qui nulla è stato fatto per migliorare la situazione nonostante le lamentele mie e di quasi tutti i compaesani.

In estate sembra una giungla, in inverno se piove o nevica non ci si può recare presso le tombe per una preghiera perché non si ha il buonsenso di mettere un po' di ghiaia e spalare i vialetti di accesso nonchè buttare un po' di sale all'ingresso e sul vialetto centrale tranne in caso forzato in occasione di funerali (presumo che l'addetto al cimitero sia stipendiato).

Le fosse a destra dell'ingresso sembrano state fatte alla rinfusa, non esiste una fila dritta, ora non mi spiego che fatica si faccia a fare un lavoro fatto bene e con cognizione. So che i morti sono morti ma sono pur sempre i nostri cari e non ci piace che vengano trattati in questo modo.

Inoltre, a causa di infiltrazioni d'acqua, buona parte delle lapidi dei loculi a destra dell'entrata si sono staccate dal cemento e rischiano di cadere, mi risulta tra l'altro che alcuni hanno dovuto provvedere loro stessi a diverse riparazioni.

Quando è morta mia madre avevo chiesto la riesumazione di mio padre per poterli riunire, in comune mi è stato detto che non era possibile perché non ci passava lo scavatore ma di stare tranquilla in quanto nel giro di 2 massimo 3 mesi sarebbero stati riesumati tutti i defunti da oltre 30 anni tra i quali mio padre.

Di mesi ne sono passati quasi 12, infatti il 19 aprile è il primo anniversario della morte di mia madre e io sto sempre aspettando di potere riunire i miei genitori.

Poiché i servizi si pagano (e neanche poco), vorremmo anche vedere ogni tanto dei fatti non solo sentire promesse che regolarmente non vengono mantenute. Il cimitero dovrebbe essere un'oasi di pace e ordine dove i nostri cari possano trovare il riposo eterno.

Penso di avere chiarito il concetto, mia opinione è che:"chi non ha rispetto per i propri morti non ha rispetto nemmeno per i viventi"(se tanto mi dà tanto!).

Chiedo scusa per lo sfogo ma credo di avere il diritto ad esternare la mia opinione.

Grazie per l'attenzione, cordialmente

 

Fratti Eliana

 

 

 

 

 

INDECENZA DEI BAGNI PUBBLICI

 

Egregio sig. Sindaco, e per conoscenza a la Luna,

mi rivolgo direttamente a Lei anche se non sono certa che sia il giusto interlocutore; sono comunque sicura che Lei saprà allertare chi di dovere.

Per mia sfortuna, trovandomi in un momento di impellente necessità, ho osato accedere alle toilette pubbliche! Le stesse poste di fronte al parco giochi per bambini.

Le assicuro che sono rimasta stupefatta vedendo lo stato pietoso in cui si trovano, e non per un momentaneo guasto, ma per un abbandono totale di chi dovrebbe sorvegliare ed accertarsi della loro funzionalità.

Mi sono permessa di portare il fatto alla sua attenzione, poiché immagino che sia Lei, sia i componenti la Giunta comunale, come probabilmente tutti gli abitanti di Palagano, per ovvie ragioni, non hanno mai constatato di persona la cosa.

Io non sono che un'assidua turista, nativa del posto, che passo tanto tempo in questo grazioso paese e quando parlo del mio Appennino e dei luoghi che frequento mi piace farlo con orgoglio.

Può anche darsi che questa venga giudicata una cosa marginale, ma io penso che non sia da sottovalutare. Se per legge il comune è obbligato ad offrire questo servizio, è bene farlo con decoro, caso contrario è meglio chiuderle, si eviterà anche ai bambini di farne uso.

Distinti saluti

 

Denise Pighetti

 

 

 

 

 

 

 

PERIZIA CALLIGRAFICA

 

Cara Luna,

devo raccontare una storiella che mi è successa in questi giorni. Nel lontano mese di maggio 2005 un'azienda del nostro territorio riceve un controllo da parte dell'INPS per una presunta irregolarità di un proprio dipendente.

Nel corso di tutti questi anni la sopracitata azienda, giustamente, cerca di capire e scoprire da chi e come sia partita la "spiata" all'organo controllore. Il risultato delle indagini porta a scoprire che l'infame gesto è partito tramite fax dal Comune di Palagano e con firma falsa (notare la furbizia di chi lo ha spedito... lascialo almeno anonimo!).

Fin qui tutto normale. Poi cosa succede?

Succede che alcuni "conigli", ossia quelle persone che non hanno il coraggio di dire le cose in faccia ma lo fanno tramite terzi (modo elegante per non chiamarli vigliacchi) iniziano a supporre che il colpevole sia io.

Naturalmente fanno di tutto perché mi arrivi all'orecchio, ma non avendo "le palle" per dirmelo in faccia, cercano di accusarmi spargendo la voce fra i propri simili e anche fra persone mie amiche. Viene portata la questione anche in Consiglio Comunale da parte della minoranza (visto che il fax risultava partito dal comune), la quale, pompata dai "conigli" esterni, tramite interrogazione chiedeva, giustamente, chiarimenti in merito.

Il risultato di questa interrogazione mi è sconosciuto, ma che alcune conclusioni del tipo "Tanto sappiamo chi è stato" siano state dette ne sono sicuro. A questo punto mio fratello, partecipante al Consiglio come assessore, al momento dell'interrogazione, viene invitato ad uscire (chissà perché...). In un secondo tempo chiede all'azienda coinvolta copia del fax e notando che la calligrafia effettivamente è molto simile alla mia (l'ho confermato anch'io), cosa fa? Si scusa con le persone coinvolte (azienda) senza avvisarmi del fatto, confermando così la mia presunta colpevolezza.

Ora, naturalmente, trovandomi in difficoltà devo intervenire per dimostrare che oltre ad essere estraneo ai fatti devo anche riconquistare la fiducia di mio fratello che al momento ritengo la cosa più importante (ai "conigli" non devo spiegazioni).

Quindi, a mie spese (2000 euro) richiedo ad un perito una perizia calligrafica inviando copia del fax, copia verbale AVAP scritto da me come presidente pro-tempore nel 2007, quindi non alterabile, copia di lettera scritta da me nell'immediato e copia documenti personali firmati.

Il risultato lo allego (n.d.r.: vedi sotto).

Ho voluto rendere questa cosa pubblica per far sì che le persone informate tempestivamente dai "conigli" possano trarre le proprie conclusioni.

Ringrazio la redazione per lo spazio concesso.

Distintamente saluto,

 

Giancarlo Caminati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIAPPONE E APOCALISSE

(il mostro atomico)

 

Da parecchi decenni, ormai, Giappone e pericolo atomico (centrali nucleari) sono un binomio inscindibile.

Se poi vi aggiungiamo un terremoto di potenza devastante mai registrata a memoria di uomo e, come se non bastasse, anche uno tsunami senza precedenti, l'idea di "apocalisse" si impone.

Il pensiero corre inevitabilmente a Hiroshima ed a Nagasaki devastate, nel 1945, dall'esplosione di due ordigni atomici che, per la prima volta, evocarono la fine del mondo.

Nelle catastrofi normalmente gli aggettivi si sprecano qui, invece, non ci sono parole adatte, capaci di esprimere la gravità del momento.

Come si può rendere l'idea della pericolosità dei reattori atomici fuori controllo, se non con la parola "mostro"?

Se pensi al nocciolo di un reattore atomico che si sta sciogliendo e che sprigiona una quantità tale di radiazioni mortali e di calore che nessun involucro è capace di contenere, una semplice parola comune non basta ad esprimere tutto il terrore che significa. Solamente Giovanni, nell'isola di Patmos, ha contemplato in visione questi cataclismi. Viene la pelle d'oca a leggere, ad esempio, dal suo libro: "E vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell'abisso e una grossa catena. Afferrò il dragone, il serpente antico, il diavolo o Satana, e l'incatenò per mille anni; quindi lo gettò nell'abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, affinché non potesse più sedurre le nazioni, sino al compimento dei mille anni, quando dovrà essere sciolto per breve tempo".

Sembra di assistere alla solenne compilazione di un verbale per lo stoccaggio delle scorie radioattive in una profonda caverna, là depositate a decantare per i secoli a venire.

Infatti, solamente l'angelo dell'apocalisse potrebbe incatenare "il serpente antico", le radiazioni. Non c'è ingegnere che tenga, oggi sulla terra. E neppure "l'abisso", è un luogo adatto, in quanto potrà contenerle solamente "sino al compimento dei mille anni, quando dovrà essere sciolto (controllato) per breve tempo".

Nulla su questo globo terracqueo è sicuro. La sua morfologia è frutto di continui sommovimenti, di capovolgimenti in continua e costante evoluzione che, in taluni casi, chiamiamo "straordinari". Cosa significa straordinari? Niente è straordinario sulla terra.

Se le più grandi montagne del pianeta sono emerse dalle profondità marine, chi ci garantisce che certi fenomeni non si ripeteranno ancora?

Perché lasciare in eredità alle generazioni future mostri che non moriranno se non fra centinaia di migliaia di anni?

Cosa succederebbe se il Giappone scomparisse, come Atlantide, tra i flutti del mare con tutte le sue centrali atomiche?

E' una responsabilità che nessun uomo, oggi, dovrebbe assumersi.

E' proprio l'Apocalisse a insegnarci che dai mostri dobbiamo stare alla larga. Questo mondo è pieno di demoni; solamente se incatenati saranno innocui. Non ci bastano le notizie che provengono ancor oggi dal Giappone?

Le sue acque sono radioattive, le nubi spargono veleni ai quattro angoli del mondo; uomini ed animali sono contaminati, cosa aspettiamo ancora? Siamo seduti sulla bomba atomica, e "Babilonia" (la grande meretrice, l'arroganza del potere) non si converte ancora. Difende con protervia le centrali, fonti del suo guadagno. Così precipiterà nell'abisso "colei che col vino della sua sfrenata prostituzione ha abbeverato tutte le genti", così recita il libriccino di Giovanni. Per fortuna l'apocalisse non termina qui.

L'uomo può ancora "determinare" il suo destino. Esiste una nuova possibilità di futuro, ma basta altari (centrali nucleari) alla "bestia scarlatta" ed ai suoi adoratori.

 

Ugo Beneventi

 

 

 

 

 

 

 

GRAZIE!

Spett.le redazione la Luna,

mio marito, Donini Andrea, di Montefiorino, morto il 29 ottobre 2010, era un assiduo lettore del vostro giornalino, che riceveva personalmente.

Voglio esprimere la mia gratitudine per l'omaggio che gli facevate, lui lo gradiva moltissimo.

Grazie infinite.

Grazie al dr. Bettuzzi Davide per la sua premura e gentilezza: Andrea lo stimava moltissimo.

Ancora grazie.

Orianna Lamberti in Donini


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