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Editoriali & Terza pagina


Raccolta degli editoriali  e delle "Terze pagine" pubblicati su la Luna nuova

 

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la Luna nuova  -  ottobre 2013

 


 


Terza pagina


 

di Paolo Gualandi

SE I CONTI NON TORNANO

 

E' successo, questo è un fatto innegabile, che il comune di Palagano abbia chiuso il proprio bilancio in rosso, costringendo l’amministrazione a sottostare per i prossimi anni a vincoli finanziari ancora più stringenti del solito. Il punto però non è questo, bensì l’ipotesi che potrebbe essere alla base di questo risultato. L’amministrazione attuale, infatti, accusa nemmeno tanto velatamente l’amministrazione precedente di aver taroccato i conti al fine di poter chiudere i bilanci tra il 2008 e il 2011 in pareggio. Ovviamente questa è una posizione di parte e come tale va considerata. Soltanto un’autorità terza potrà stabilire con certezza fatti e responsabilità.

Ciò premesso, qualora le accuse mosse trovassero riscontro, non sarebbe certo la prima volta che in Italia si verificano fatti del genere sia in ambito pubblico che nelle aziende private. Si tratterebbe del classico gesto di nascondere la polvere sotto il tappeto, mostrandosi forte e in salute verso l’esterno, mentre all’interno esiste più di una crepa. In generale questo fatto è l’emblema di una totale mancanza di responsabilità, del comportamento di chi decide di non affrontare i problemi e va dicendo che tutto va bene sempre e comunque. Pazienza se una volta nascosto il problema ci si preoccupasse di risolverlo in gran segreto senza lasciare in futuro nessuna traccia della bugia detta in precedenza. Troppe volte, invece, non solo i problemi vengono nascosti e mascherati, ma addirittura non viene compiuto nessuno sforzo per giungere ad una soluzione. La strategia è quella di tirare a campare per poi scaricare un problema amplificato su chi verrà dopo. Viene considerato importante solo il risultato a breve termine, senza preoccuparsi minimamente di ciò che le proprie scelte causeranno in futuro. Le elezioni si vincono spesso così, non diversamente da come i cattivi manager privati sacrificano l’interesse aziendale al proprio.

L’idea che "domani è un altro giorno" è fin troppo diffusa ed è assolutamente deleteria per qualsiasi organizzazione che pretenda di durare nel tempo. In tal caso, prima o poi, a qualcuno toccherà rimanere con il cerino in mano con la certezza di scottarsi dolorosamente.


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