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Editoriali&Terza pagina
Raccolta degli editoriali e delle "Terze pagine" pubblicati sul periodico la Luna nuova
la Luna nuova - ottobre 20 11
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Terza pagina |
Verona, 6 luglio 2011
Con la sentenza del 6 luglio 2011 si è fatta la storia. Di sicuro non si è fatta giustizia.
Il processo per la strage di Monchio, Costrignano, Susano e Savoniero ha contribuito, infatti, a scrivere un’importante pagina di storia. Rimane però difficile comprendere il concetto di giustizia a distanza di più di sessant’anni, con imputati ultranovantenni.
Nessuno si sogna di dire che questo processo sia stato inutile, anzi. Dare un nome e un volto ai boia che hanno trucidato civili inermi ha permesso di chiudere i conti con un passato doloroso. Sorgono tuttavia spontanee alcune considerazioni.
Perché tutto questo è accaduto così tardi?
La nostra è stata una strage particolarmente dimenticata. Forse perché non è stata una strage di parte: è stata infatti passata per le armi la povera gente senza una bandiera di nessun tipo; a riprova di questo non è stata risparmiata nemmeno una persona che si è identificata ai suoi assassini con la tessera del partito fascista. Per gli uni e per gli altri non era possibile dare un colore a quei morti secondo il cinico rituale della politica.
E allora che cosa rimaneva se non sviluppare la solidarietà tra le persone?
Se sono comprensibili le motivazioni che hanno portato ad un’amnistia di fatto, determinante per ottenere la rappacificazione e scongiurare il pericolo di conflitti civili, non si comprende l'oblio in cui è stata mantenuta questa vicenda nella comunità in cui è avvenuta.
Ciò ha impedito la condivisione di una così tragica esperienza con gli altri abitanti del comune.
Non si e potuto così sviluppare un solido e diffuso sentimento di solidarietà, di condivisione del dolore, di sostegno che forse avrebbe potuto aiutare i superstiti ad affrontare meglio gli eventi oltre a far crescere una comunità che, pur piccola, invece si è dimostrata frammentata, chiusa in se stessa.
Certo è facile giudicare a posteriori, ma, a sentire alcuni superstiti, ancora rimane un po' di amaro in bocca. Ciò nonostante e pur nei suoi limiti, il processo di Verona rimane l’atto che più di tutti ha contribuito a lenire l'amarezza per questa lunga e triste vicenda.