la Luna nuova

Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni 

 

 

Editoriali&Terza pagina

 

Raccolta degli editoriali  e della rubrica "Senz'offesa" pubblicati sul periodico

 

 

Indice

 


la Luna nuova  -  Luglio 2004


 

 


Editoriale


 

 

 


L'uomo tra utopia e memoria

di
Elisabetta Gazzetti



"Finora i grandi cambiamenti sono sempre stati messi in moto da un’utopia. Si è pensato, ad esempio, che cambiando un sistema di produzione cambiasse l’uomo, e così in un tempo un po’ più che breve le utopie si sono trasformate in inferni, hanno lasciato dietro di loro lunghe scie di dolore e di morte. Le utopie sociali sono state la tragica delusione di questo secolo, l’errore fondamentale è stato credere che modificando le strutture della società, si modificasse naturalmente l’uomo. Invece io credo che debba succedere esattamente il contrario: solo l’uomo che è riuscito a crescere nella sua interiorità, solo l’uomo consapevole può lavorare perché le cose cambino…"
Susanna Tamaro

Ho volutamente scelto questo passaggio, tratto da un libro di Susanna Tamaro, per introdurre un tema particolare quello della memoria.
Forse in un primo momento può sembrare difficile il nesso logico ma spero che leggiate fino in fondo questo editoriale, e che possiate condividerne i pensieri. Sin da piccola ho avuto la "fortuna" di sentire parlare della Resistenza da persone a me vicine: i miei nonni materni... quindi a differenza di altri non ho soltanto letto e studiato la successione degli eventi sui libri, ma ho potuto conoscerne l’aspetto umano, fatto di molteplici elementi, a volte anche contradittori.
Dalle nostre parti c’è un giorno che riassume tutta la sofferenza e la speranza: il terribile 18 marzo 1944, dove 136 persone, donne, uomini, bimbi e anziani sono stati trucidati in una rappresaglia nazifascista. Il pensiero corre subito a loro, ma forse bisognerebbe riflettere su ciò che lasciò negli animi dei sopravvissuti… nel bene e nel male... La nostra montagna fu teatro della lotta partigiana, pagando per questo... ma fu d’altra parte anche luogo in cui nacque la Repubblica di Montefiorino. Non è retorica dire che allora emersero qualità di coraggio, di impegno civile, di disponibilità al sacrificio, qualità che facciamo fatica a ritrovare oggi nella vita di tutti i giorni.
I nostri giorni, giorni di commemorazioni, celebrazioni. Ed ecco che il 19 giugno presso il teatrino della Rocca di Montefiorino ha avuto luogo la convocazione dei Consigli Comunali in seduta congiunta del Comune di Montefiorino e del Comune di Palagano, per ricordare la seduta del 19 giugno 1944. L’iniziativa fa parte di un più vasto cartellone... Ma la domanda è, noi oggi nelle nostre scelte siamo davvero coscienti come quelle che fecero i giovani di allora, siamo davvero consapevoli del nostro passato?
"Sessant'anni sono passati ormai dalla nascita della prima Repubblica partigiana d'Italia, avvenuta a Montefiorino nel giugno 1944. Oggi non sono poche le persone, in particolare nelle generazioni più giovani, che vedono questi eventi lontani, espressione di una realtà che si ritiene non abbia più nulla a che fare con i problemi del nostro presente. Da questa consapevolezza nasce l'impegno delle amministrazioni comunali, degli istituti culturali, e dei diversi soggetti pubblici e privati per proporre un programma delle celebrazioni del sessantesimo della Repubblica Partigiana di Montefiorino che sia capace di valorizzare e attualizzare il significato della lotta di liberazione come momento fondamentale nella costruzione della nostra democrazia e della nostra identità storica. Il programma culturale presentato propone momenti di approfondimento storico, occasioni di riflessione civile, iniziative di dialogo tra generazioni, nella convinzione che la conoscenza dei significati storici e i valori etici e civili emersi dalla lotta partigiana ci sia ancora di grande insegnamento. Perchè è in quel momento che la Resistenza indica una strada nuova per conquistare la democrazia e la libertà nel nostro paese. Ecco allora che da questa vicenda storica emergono temi che appartengono pienamente al nostro presente: il dramma della guerra, i crimini contro l'umanità, la lotta al razzismo, all'intolleranza e all'antisemitismo, ma anche l'impegno per la pace, per la difesa della democrazia e delle libertà politiche, sociali e religiose, l'affermazione dei diritti dei cittadini e dei popoli in Europa e nel mondo."
Questa è una parte di un testo redatto sul pieghevole del 60° della Repubblica di Montefiorino.
Senza alcun dubbio è tutto condivisibile, ma abituata da anni a giudicare i fatti e non gli intenti, temo che questo cartellone rimanga davvero un cartellone pieno di belle parole ma scarsamente incisivo e propositivo sul nostro tessuto sociale. I due primi incontri pubblici sono stati forse poco pubblicizzati, soprattutto il primo in cui erano presenti Gorrieri e Rossi, partigiani allora di parti politiche diverse, uomini oggi consapevoli e lucidi, capaci di trasmettere le loro convinzioni con determinazione e autorevolezza. Di tutto questo quanto davvero rimarrà impresso nella nostra coscienza, quanto contribuirà alla nostra consapevolezza nell’agire sociale? Saremo capaci di non ripetere gli stessi errori e costruire una democrazia “globale”?

 

 

 

 

 

 

 


Terza pagina


 

 

 

 

"Il ragionamento è il più forte mezzo di risoluzione dei problemi"

 

 

Spettabile Direttore,
mi rivolgo a Lei per rispondere ad un articolo apparso sul suo editoriale nel numero di marzo 2004 nella 3° pagina ad opera di Ugo Beneventi in relazione all'inquinamento ambientale.
Mi presento, sono Bertugli Graziano, consigliere di maggioranza del comune di Palagano, presente in Consiglio Comunale per la 2° legislatura consecutiva ed iscritto da molti anni prima alla Sinistra Giovanile, poi al PCI, PDS e ora ai DS dall'età di 15 anni. Ho letto con attenzione l'articolo di presentazione in 1° pagina intitolato "Il coraggio delle proprie idee", la lettera inviata dal Sig. Beneventi e vorrei precisare alcune cose.
Senza entrare nel merito del dibattito sull'argomento trattato (inquinamento ambientale) ritengo che il ragionamento di Beneventi sia da condividere nella modalità riferita al confronto come mezzo di risoluzione dei problemi, qualsiasi essi siano, perchè solo con l'informazione pluralista, conoscibile e di accesso democratico, (problema annoso riscontrato anche a livello nazionale tra il governo e i cittadini, intesi come forze organizzate o singoli detentori di diritti fondamentali su cui si riversa la patologica situazione personale di uomini di governo nel loro conflitto di interessi), si può venire finalmente a capo di situazioni che vengono lasciate depositare nel limbo dell'indifferenza, ma che periodicamente si risvegliano provocando disagi alimentati da vecchie ruggini trascinate senza risoluzione per decenni.
Si parlava di minacce, paure che possano implicare alcune ricerche di dialogo, cose che posso assicurare non sono lontane dalla realtà, ma che vanno prese come debolezze intrinseche del carattere di alcune persone e che denotano purtroppo una carenza di fiducia verso questo metodo di confronto. Esse hanno proprio paura di perdere ciò che pensano di avere come proprio e stabilizzato, ma, invece, agendo così dimostrano di essere chiusi ai mutevoli e repentini cambiamenti della nostra società. Non si deve seguire l'onda per forza, ma non si deve nemmeno a mio avviso, arroccarsi sul bastione di un improbabile castello medioevale perchè nessuno ha intenzione di conquistare la reggia, ma vorrebbe vivere su questo territorio nel modo migliore cioè senza nessun assoggettamento "volontario" o di imperio di tipo tradizionalista. Questo è il mondo libero, democratico, condivisibile e condiviso senza nessuna repubblica autonoma di chicchessia riconosciuta all'interno del Comune; tutto naturalmente nel rispetto delle opinioni altrui sempre che siano vere e verificabili.
A riguardo della mancata presenza della maggioranza all'incontro promosso dalla capogruppo di minoranza Gazzetti tengo a precisare che il sottoscritto era presente, che è intervenuto per chiedere delucidazioni all'Assessore Provinciale all'Ambiente Giovannelli Ferruccio, appartenente ai DS di Sassuolo sul problema dello spandimento dei liquami.
Ricordo che un importante esponente di questa maggioranza ha sostenuto più volte che "chi è assente ha sempre torto". Questo non fu mai tanto vero come in questa situazione, nella quale, essendo presente, ho potuto constatare di persona e non "per sentito dire o per comunicazione di propaganda successiva" quanto è stato detto, quanto è stato l'interesse prestato dalle persone e i ragionamenti elaborati dai partecipanti nonchè l'impatto iniziale e la convinzione finale degli stessi riguardo ai loro convincimenti e punti di vista iniziali. L'importante è parlarne. Sono sicuro, che alla fine della seduta, molti hanno cercato di guardare le cose da un punto di vista più ampio, mettendo in discussione alcune certezze che come tali sono venute a mancare soprattutto per mancanza di riscontro con le informazioni su cui erano fondate.
Come si vede il ragionamento è il più forte mezzo di risoluzione dei problemi. Forse è mancato il coraggio di prendere iniziative per incontri come quello, dove comunque partecipando si potevano ribadire le proprie posizioni, motivandole e chiarendole.
Un'occasione mancata? Non da me comunque! Quindi non da tutta la maggioranza!
L'augurio? Prevenire è meglio che curare.
Con simpatia,
 

 

Consigliere Comunale DS
Bertugli Graziano
 


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