la Luna nuova |
Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni |
Editoriali&Terza pagina
Raccolta degli editoriali e della rubrica "Senz'offesa" pubblicati sul periodico
la Luna nuova - Luglio 2002 |
Editoriale |
Edizione straordinaria...
...mente estiva; infatti molti di voi in questo momento si staranno godendo le
ferie, spaparazzati in spiaggia all'ombra di un ombrellone, oppure staranno
godendo della vista dei magnifici panorami delle nostre "Alpi", mentre noi siamo
costretti a rimanere ancora, e chissà per quanto ancora!, a casa a lavorare.
Naturalmente stiamo scherzando, un po' d'invidia c'è, a pensarci bene, però è
giusto che ognuno si goda le meritate ferie; lo sfogo - concedetecelo - era solo
un pretesto per introdurre il discorso su questo numero.
Noterete, sfogliando il giornale, che questo numero manca di alcune rubriche
inportanti come il dossier, perché, essendo un momento di approfondimento,
valorizzano il giornale e lo distinguono dai notiziari
comunali e parrocchiali.
Tutto questo perchè?
Certamente non si tratta di disinteresse da parte nostra verso il giornale; per
comprendere bene i motivi di questa edizione "leggera" bisogna conoscere la
realtà del nostro paese (Palagano) che è poi quella di tanti paesi di montagna.
A Palagano, in estate, fioriscono le iniziative per movimentare un po' il
soggiorno dei villeggianti che vengono a passare le vacanze da noi e per
attirare gente da fuori e far conoscere il nostro paese. Dalla metà di giugno,
fino alla fine di agosto, è un susseguirsi, quasi continuo, di iniziative: si
parte con la fiera dell'Artigianato verso la metà di giugno, per passare alla
sfilata di Moda alla fine del mese; in luglio si comincia con la Corrida, poi si
prosegue con la sagra della Beata Vergine del Carmine, che dura quasi una
settimana; il tutto intervallato da iniziative delle varie associazioni presenti
nelle frazioni: da Monchio a Boccassuolo ogni paese organizza le proprie feste,
ogni gruppo insomma fa qualcosa.
La Contrada Aravecchia, per Ferragosto propone la Festa dei Matti che si può
definire "la festa d'estate": nei quattro giorni della sua durata si alternano
momenti culturali e gastronomici stranieri con serate Rock e serate danzanti
all'insegna della miglior tradizione
emiliano-romagnola.
Senza dimenticare i vari stands gastronomici con prodotti tradizionali e giochi
per bambini.
Per finire bisogna ricordare quello che ormai è diventato l'appuntamento
settimanale: il mercatino serale del mercoledì: una sorta di "vasca" montanara
che richiama gente da tutti i paesi vicini.
Tutta questa lunga digressione sulle iniziative estive per dare l'idea di quanto
possano essere impegnate le persone (quelle persone che vogliono impegnarsi) che
danno la propria disponibilità; e non dobbiamo dimenticare che la popolazione
presente è in numero abbastanza esiguo, per cui ci si ritrova ad essere
coinvolti in parecchie iniziative, senza contare che magari c'è il lavoro, una
famiglia...
Ecco la spiegazione del fatto che questo numero de "La Luna" non è carico di
contenuti come gli altri. Però abbiamo ugualmente voluto pubblicarlo per
rispetto verso i nostri lettori e perché sappiamo che l'aspettano e lo leggono
con piacere e nostalgia.
Terza pagina |
Dedicato a...
...tutti quelli che
"chi se ne frega se ci sono 800milioni di persone che muoiono di fame, basta che
io abbia la "pancia piena";
...tutti quelli che hanno sempre qualcosa di più importante da fare;
...tutti i giovani del comune di Palagano;
...tutti coloro che si sentono cristiani solo perchè vanno in chiesa la
domenica.
Lo scorso 22 giugno,
sabato, a Rimini si è tenuto un convegno dal tema: "Per l'unità dei popoli,
pace, solidarietà, fraternità: una diversa cooperazione."
Incontro molto importante dal punto di vista sociale, dato il momento storico,
poiché con l'11 settembre molti degli equilibrii che avevano retto le politiche
mondiali negli ultimi decenni sono saltati. Il convegno, organizzato dal
Movimento dei Focolari di Chiara Lubich, in collaborazione col Sindaco di Rimini
Alberto Ravaioli, con la Provincia di Rimini e patrocinato dalla Regione Emilia
Romagna, ha visto la partecipazione di circa 6000 persone, nonostante la
giornata che definirla torrida non rende esattamente l'idea; una partecipazione
così ampia però indica che se si vuole, si affronta e si supera tutto, anche le
condizioni più difficili.
Si diceva del momento storico: l'11 settembre rappresenta una svolta nei
rapporti fra gli stati ricchi del pianeta (20%) e quelli poveri che
rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.
A dir la verità segnali che l'insofferenza di questi popoli verso le politiche
capitalistiche andava crescendo da diversi anni c'erano stati, e parecchi; e un
qualche tentativo di risolvere il problema, da parte dei governanti dei paesi
ricchi, pure - vedi globalizzazione -
comunque sempre soluzioni dettate da un punto di vista capitalistico; inoltre
c'è la presa di coscienza di una vasta parte dell'opinione pubblica del
problema, come dimostrano le tante manifestazioni di protesta dei NO-GLOBAL. A
Genova, lo scorso luglio, un ragazzo è morto durante una di queste
manifestazioni di protesta; ebbene tutte queste considerazioni dimostrano che il
problema è drammaticamente attuale e non si può più far finta di niente.
Ma torniamo a noi: nelle settimane precedenti il convegno diverse persone si
erano date da fare per far conoscere la cosa, in particolare sono stati
contattati parecchi giovani e meno giovani di Palagano... il risultato è stato
demoralizzante: del capoluogo c'era un giovane, capite? una sola persona che ha
sentito il bisogno di saperne di più su un argomento per il quale si è arrivati
ad ammazzarsi. D'accordo che Palagano sia un po' isolato e tagliato fuori dai
grandi circuiti, ma la televisione è arrivata, internet pure, per cui non ci si
può nascondere dietro all'alibi del "non sapevo"; e neppure si può continuare a
demandare ad altri di prendersi carico dei problemi.
Così facendo ci poniamo come spettatori e guardiamo il mondo che va, mentre noi
stiamo lì, immobili, ad aspettare chissà cosa; e questo modo di comportarci,
poi, lo applichiamo anche alle nostre cose locali e allora constatiamo che il
resto della montagna va avanti, mentre noi rimaniamo lì impalati a lamentarci e
piangere le nostre miserie.