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Editoriali&Terza pagina
Raccolta degli editoriali e della rubrica "Senz'offesa" pubblicati sul periodico
la Luna nuova - Aprile 2002 |
Editoriale |
2002: anno internazionale delle montagne!
Chiudono gli uffici postali, tolgono le scuole, il medico, le cabine telefoniche
e gli altri servizi che per la gente di città sono qualcosa di scontato ma per i
montanari diventano ragioni in più per andare via.
I giovani faticano a trovare lavoro, devono mandare i figli a scuola a decine di
chilometri di distanza e quando hanno i genitori anziani non trovano nessuno che
si prenda cura di loro. Questa è la situazione, quindi sentir parlare di
celebrazioni storcono il naso, il rischio è che diventi come la festa della
mamma: piacevole, anche commovente, ma alla fine ti lascia con una rosa
appassita in mano che scambieresti volentieri con un po' di attenzione in più.
I tagli che abbiamo sopracitato nascono da un'esigenza di redditività
finanziaria, sulla base di parametri di efficienza, non tenendo conto che il
montanaro dovrebbe essere il giardiniere di una montagna che diventa sempre più
selvatica e pericolosa.
Il 2002 non deve essere solamente un anno di celebrazioni e lustrini, ma
l'occasione per avere risposte concrete, è questo l'auspicio del presidente
dell'UNCEM Enrico Borghi: occorre un rilancio economico attraverso l'utilizzo
delle risorse: l'acqua, il legno, l'ambiente, il turismo, le produzioni
agroalimentari; una tutela ambientale; una ricerca dell'identità montana che
trovi un equilibrio tra il rischio di sparire nella società globale e quello di
chiudersi sempre più.
E' importante e improrogabile una legge nazionale per evitare che, con i soli
statuti regionali, si crei la classica situazione italiana " a macchia di
leopardo" per cui certe Comunità Montane sono valorizzate altre dimenticate. La
condizione dei paesi di montagna del resto è molto variegata, la realtà montana
è costituita da molte "montagne" che hanno profili economici, sociali,
naturalistici e ambientali molto diversi; differenziazione così ampia da rendere
discutibile che a livello politico si sia andati avanti per decenni a
considerare la montagna come un unico strumento legislativo.