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AMIGDALA |
I segni più antichi della presenza dell'uomo nel modenese sono due amigdale trovate a Spilamberto (Collecchio) e a Castelvetro (Mesiane), risalenti a circa 200.000 anni fa.
Le amigdale erano strumenti ottenuti scheggiando ciottoli a forma di grossa mandorla, forma ideale per essere tenute in mano, ed utilizzate come arma da lancio, da taglio, martello ed ascia.
Furono manufatti talmente efficaci e versatili tanto da essere utilizzate e perfezionate per migliaia di anni |
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Venere di Solignano |
Paleolitico superiore (ca. 30.000 a.C.)
Arte e magia:statuetta scolpita a tutto tondo su pietra serpentinosa, simbolo di fertilità e procreazione. L'aspetto fusiforme conferitole dalla semplificazione degli arti inferiori e del capo è combinato con le voluminose protuberanze dei glutei e dei seni che si appoggiano sul ventre estroflesso. Il profilo morbidamente costituito secondo una successione armonica di curve e controcurve esalta la sensibilità plastica dell'ignoto scultore che ha saputo rendere complementari realismo descrittivo e astratezza simbolica. |
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Pescale (Prignano sulla Secchia) |
La spianata del "Castellaro". Questa rupe che s'innalza sulla sponda destra del fiume Secchia alle "Strette del Pescale", fu sede di un villaggio preistorico che occupava una superficie di circa 2.600 metri quadrati, formato da capanne di legno ed argilla a pianta elissoidale col pavimento scavato nel terreno.
La comunità fu presente dalla fine del V o all'inizio del IV millennio a.C. alla prima metà del III millennio. |
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Terramare |
Ricostruzione di una Terramara |
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Terramare |
Disegno ricostruttivo di una tipica Terramara con il villaggio fortificato circondato da un terrapieno o un fossato |
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