la Luna nuova |
Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni |
Raccolta delle "Riflessioni" pubblicate sul periodico
la Luna nuova - Marzo 2006 |
E’ strano, ma quando ascolti una canzone lo fai per svagarti lasciare scorrere la mente, alleggerirti l’animo, invece questa, come la maggior parte di quelle scritte da cantautori ti porta a riflettere sull’argomento. Fossati come sempre attento ai segni della società ha esplicitato un senso di disagio comune a molti... e conclude con una esortazione, che forse mai come in questo momento è attuale e prioritaria… torna a casa democrazia!
Cara democrazia
Con santa pazienza Ho dovuto aspettare Con quanta buona fede Sono stato ad ascoltare Cara, cara democrazia Sono stato al tuo gioco Anche quando il gioco Si era fatto pesante Cosi mi sento tradito O sono stato ingannato Mi sento come partito E non ancora approdato Sento un vuoto Sento un vuoto al mio fianco E nessuna certezza Messa nero su bianco Con benedetta arroganza Sono stato avvilito Con quanta leggerezza Sono stato alleggerito Cara Cara democrazia Cara gemma imperfetta Equazione sbagliata Non scritta e mai corretta Devotissimi della chiesa Fedelissimi del pallone Nullapensanti Della televisione Siamo i ragazzi del coro Le casalinghe sempre d'accordo E la classe operaia Nemmeno me la ricordo Democrazie pubblicitarie Democrazie allo stadio Democrazie quotate in borsa Fantademocrazie Libertà autoritarie Libertà ugualitarie Democrazie del lavoro Democrazie del ricordo e della dignità Ahi che pessime orchestre Che brutta musica che sento Qui si secca il fiore e il frutto Del nostro tempo Sono giorni duri Sono giorni bugiardi Cara democrazia Ritorna a casa che non é tardi Non sai con quanta pazienza Ho dovuto aspettare Non sai con quanta buona fede Sono stato ad ascoltare Sono giorni duri Sono giorni bugiardi Cara democrazia Ritorna a casa Che non è tardi.
Ivano Fossati nasce il 21 settembre 1951 a Genova, città dove
continua a vivere fino ai primi anni ottanta quando decide di trasferirsi, dopo
molto viaggiare fra Europa e Stati Uniti, in un piccolo paese dell'entroterra
ligure. La sua passione per la musica si manifesta da bambino: a otto anni
inizia lo studio del pianoforte, strumento che diventerà fondamentale nella sua
vita, nonostante numerosi "tradimenti" consumati con altri strumenti musicali
come le chitarre e il flauto. Dopo qualche esperienza con i gruppi
Rock-progressivi, incide il suo primo album nel 1971 ("Dolce acqua") alla guida
dei Delirium con i quali conosce il primo grande successo nel 1972 grazie al
brano "Jesahel". La sua natura fortemente irrequieta e il grande amore per la
musica lo portano subito a provarsi in altri campi, superando ogni esperienza
non appena sia compiuta. Inizia così la sua carriera solista che lo vedrà
comunque e sempre continuare le sue collaborazioni in varie forme con musicisti
e artisti italiani e stranieri. |