la Luna nuova

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Riflessioni

Raccolta delle "Riflessioni" pubblicate sul periodico

 

 

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la Luna nuova  -  Aprile 2005


 

 

C’era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo.

Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s’insuperbiva e si vantava.

All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che disse: "Beh,a dire il vero… il tuo cuore è molto meno bello del mio".

Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: certo,quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici, c’erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.

Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Stai scherzando!", disse: "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite". "E’ vero!", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio; vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel’ ho dato, e spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore,a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: mi ricorda l’amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l’amore che ho provato anche per queste persone… e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cos'è il vero amore?"

Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse: "Se la nota musicale dicesse: non è la nota che fa la musica, non ci sarebbero le sinfonie; se la parola dicesse: non è una parola che può fare una pagina, non ci sarebbero i libri; se la pietra dicesse: non è una pietra che può alzare un muro, non ci sarebbero case; se la goccia d’acqua dicesse: non è una goccia d’acqua che può fare un fiume, non ci sarebbero gli oceani; se l’uomo dicesse: non è un gesto d’amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo, non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini".

Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.

 


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