la Luna nuova

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Editoriali&Terza pagina

 

Raccolta degli editoriali  e della rubrica "Senz'offesa" pubblicati sul periodico

 

 

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la Luna nuova  - Dicembre 2010


 

 

 


Terza pagina


 

 

Sapere è poter (fare)

Ci vuole un minimo di competenza da affiancare all'impegno e alla buona volontà

 

 

di

Paolo Gualandi

 

Oggigiorno il mondo del lavoro ci chiede un certo livello di specializzazione e una certa dose di competenze, tanto più se il lavoro è di responsabilità e ben remunerato. In tutti i nostri curricula non manchiamo di evidenziare i nostri titoli di studio, i nostri voti, la conoscenza di una lingua estera, le nostre esperienze e chi più ne ha più ne metta. Anche ad un semplice artigiano, a seconda del tipo di attività, possono essere richiesti titoli di studio, attestati o esperienza pregressa per poter aprire una partita I.V.A.

Pare tuttavia che ci sia un mondo che sfugge a questa logica: la pubblica amministrazione, che sicuramente è un'attività che di responsabilità ne implica molta.

L'amministratore, a partire dal consigliere del più piccolo dei comuni, è parte di un mondo non certo semplice ed intuitivo, tra regolamenti, procedure, protocolli... tra i quali è fondamentale essere in grado di districarsi.

Per non parlare dei membri della giunta e particolarmente del sindaco che, oltre a provvedere al buon governo del proprio comune, deve adempiere anche ad una serie di obblighi verso le istituzioni di livello superiore.

In aggiunta, oggi più che mai, una buona amministrazione è capace di reperire fondi, proponendo alle istituzioni sovraordinate (dalla Provincia alla Comunità europea) buoni progetti meritevoli di finanziamento. Tutto ciò per dire che ci vuole un minimo di competenza ad affiancare l'impegno e la buona volontà.

A scanso di equivoci, nessuno pensa nemmeno lontanamente che la politica debba essere riservata ad esperti giuristi (si chiama tecnocrazia ed è un termine con significato dispregiativo); tuttavia è lecito aspettarsi da chi si candida ad amministrare la cosa pubblica, un minimo di conoscenza dei meccanismi del sistema che si propongono di governare. E' un po' come dover guidare un'auto: non è necessario essere degli ingegneri meccanici per farlo, ma la patente è indispensabile!

La materia è abbastanza complessa ed esistono tantissimi livelli di formazione, dai semplici insegnamenti impartiti dalle persone di maggiore esperienza, alla serie di seminari offerti da fondazioni o partiti fino ad interi corsi di laurea, proprio ad evidenziare fino a quanto possa arrivare ad essere complicata la materia. Accanto a molti percorsi di laurea in "amministrazione pubblica" offerti da quasi tutti gli atenei, si scopre che l'università di Pavia offre addirittura un corso di laurea di 5 anni in "Governo e amministrazione locale". Qualcosa vorrà pur dire!

Queste parole devono essere intese come una provocazione per gli amminastratori locali, in particolare in questo momento nel quale ci avviciniamo alle elezioni comunali. Non devono essere interpretate come un disincentivo al fatto di proporsi come candidati (ci mancherebbe, evviva la partecipazione!), ma piuttosto come uno stimolo a fare meglio, a informarsi e documentarsi per potersi proporre con quella marcia in più che, a parità di impegno e passione, può realmente segnare la differenza tra una buona e una cattiva amministrazione.

 


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