la Luna nuova |
Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni |
Editoriali&Terza pagina
Raccolta degli editoriali e della rubrica "Senz'offesa" pubblicati sul periodico
la Luna nuova - Aprile 2008 |
Editoriale |
La luna volta pagina
Cari (e affezionati?) lettori.
È con molto rammarico che ci troviamo nuovamente ad affrontare il problema
finanziario della nostra associazione e quindi La Luna volta pagina…
Detta così sa un po' di presa in giro essendo, la Luna, principalmente un
giornale. Un giornale locale di informazione, cultura, storia e tradizioni,
solidarietà, che circa ogni tre mesi arriva, gratuitamente, nelle buche delle
lettere di tutte le famiglie del comune di Palagano (servono circa 1000 euro per
numero tra spese di stampa e spedizione). La nostra rivista viene inoltre
spedita, in alcune centinaia di copie, nel resto d'Italia a persone che ne hanno
fatto richiesta e nei cinque continenti agli immigrati del nostro comune: dal
Canada all'Argentina, dagli USA fino all'Australia. Dobbiamo anche dire che
questi ultimi sembrano tra quelli più interessati e felici di ricevere il
giornale che parla della loro lontana terra di origine.
Prima di "voltare pagina" facciamo un passo indietro: il primo numero della
"Luna nel pozzo" (primo nome della testata) esce nell'aprile '93 e nello stesso
anno nasce l'associazione culturale omonima.
Nel '97 l'associazione cambia nome e diventa "La Luna" ed il giornale "la Luna
nuova".
Nel frattempo l'associazione ha curato ed allestito la prima mostra
storico-fotografica "La val Dragone nella storia" (1994) ed una seconda edizione
ampliata nel 1998, da queste mostre prenderanno poi corpo una serie di
importanti iniziative di valorizzazione e promozione della cultura, della storia
e delle tradizioni del territorio.
Ma "la Luna" non è solo cultura e tradizioni, si occupa anche di attività
ludiche per l'intrattenimento e la socializzazione, nascono così diversi
spettacoli musicali dove, per la prima volta, partecipano e collaborano assieme
ragazzi ed adulti di tutti i paesi del comune. Gli spettacoli, che inizialmente
vengono messi in scena nel territorio di Palagano, vengono poi anche
rappresentati in altri contesti. La Luna ha organizzato anche diverse iniziative
di solidarietà (coordinamento volontari alluvione Piemonte, raccolta fondi per
la Bosnia e altre situazioni). Il fulcro dell'associazione rimane sempre
comunque il giornale, che cresce in qualità ed in quantità di persone che
decidono di collaborare, dando al giornale stesso un taglio elevato con i loro
articoli e lettere.
Sin dai primi numeri viene deciso di spedirlo indistintamente a tutte le
famiglie del comune, al di là delle quote volontarie di adesione. Per abbattere
i costi di stampa l'associazione, tramite l'impegno finanziario di alcuni soci,
acquista una macchina per stampare che per lunghi anni farà egregiamente il suo
lavoro permettendo un notevole risparmio sulle spese. Negli ultimi anni il
giornale torna, per un fattore di crescita qualitativa e adeguamento alle nuove
normative di spedizione, ad essere stampato in tipografia. Nel frattempo le
uniche entrate dell'associazione sono le quote di adesione dei soci che,
nonostante la grande generosità di alcuni, non sono sufficienti (all'ultimo
appello c'è chi ha risposto in maniera a dir poco commovente anche con 500 euro,
sostenendo che "La Luna non deve morire") per stampare e spedire tre-quattro
numeri all'anno, essendo il loro numero molto ridotto rispetto a quello dei
destinatari che ricevono gratuitamente il giornale, un contributo da parte dei
nostri lettori che appunto non hanno mai superato il numero di 70; quindi il
giornale negli ultimi anni è stato spedito in 1200 copie, ma sostenuto da non
più di 70 persone.
Fatte tutte queste considerazioni abbiamo così deciso che è il momento di
cambiare, di voltare pagina; questa sarà quindi l'ultima copia spedita a tutti
indistintamente. Dal prossimo numero il giornale sarà inviato solamente ai soci
dell'associazione che per essere tali avranno corrisposto la quota associativa
annuale minima di euro 10.
Dal numero dei nuovi soci potremo anche capire quante sono le persone realmente
interessate a leggere il giornale e quante, trovandoselo nella cassetta della
posta, lo destinano ad altri usi. La soluzione va contro il principio col quale
eravamo partiti, ma la situazione è questa e non ci sono alternative; fino ad
ora pensavamo che i nostri lettori avrebbero continuato a sostenerci, ma su
questo ci siamo sbagliati. A quanto pare il giornale è apprezzato, ma quanto a
sostenerlo è tutto un altro discorso: delusione, ma realtà. Questa decisione,
inoltre, ci dà l'opportunità di verificare, forse per la prima volta e in
maniera certa, se La Luna è veramente apprezzata, oppure se siamo dei
sognatori...
Che dire quindi: voltiamo pagina e se troverai di nuovo il giornale nella tua
buca delle lettere vorrà dire che avrai sostenuto l'associazione e avrai deciso
di continuare il cammino assieme a noi e di questo ti ringraziamo
anticipatamente.
La Redazione
"Uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracquà..."
(Leonardo Sciascia, "Il giorno della civetta")
Questo editoriale è stato scritto prima delle elezioni politiche, è la sintesi
di diverse opinioni, ma questo non ci impedisce di fare alcune considerazioni
che sappiamo essere sempre attuali.
La campagna elettorale, in vista delle elezioni politiche di aprile, è già
cominciata. Tutti parlano della situazione economica, constatando che il potere
di acquisto delle famiglie è diminuito negli ultimi tempi.
Tutti, destra e sinistra, parlano di diminuire le tasse e aumentare i salari;
daccordo: non c'è libertà di sviluppo personale se non si è liberi dal bisogno.
Ma fermarci qui sarebbe un errore.
Sarebbe un errore pensare a una classe politica che, in maniera più o meno
efficace, si occupi principalmente dei mille piccoli e grandi problemi che
affliggono l'Italia. C'è una moltitudine di italiani che sentono il bisogno di
guardare (anche) oltre; che pensa che la buona amministrazione della cosa
pubblica richieda un'attenzione prioritaria ai grandi temi con i quali noi, e
ancora di più i nostri figli, saremo chiamati a confrontarci. Parliamo della
salvaguardia del pianeta, della gestione delle sue risorse, dell'integrazione
tra culture diverse. Argomenti di portata planetaria, certo, ma non per questo
meno vicini alla nostra quotidianità. Da affrontare, a nostro avviso, con la
consapevolezza che sono imprescindibili anche quando si parla del nostro
orticello nazionale. Ammesso che si possa pensare a un orticello nazionale in
tempi di globalizzazione, di internet, di aumento di temperatura del pianeta e
di migrazioni di massa.
C'è una moltitudine di italiani che questa consapevolezza l'ha già
interiorizzata. C'è chi ragiona in termini di vita ecocompatibile, che al
supermercato fa la spesa badando al budget, certo, ma anche ai prodotti
biologici, agli imballaggi riciclabili, al risparmio energetico, che giorno dopo
giorno educa i propri figli all'idea di una società multirazziale. Una parte
forse più lungimirante che assolutamente, a prescindere dal reddito, agisce in
base ad una scala di valori che va ben oltre all'interesse particolare di questo
o quell'orticello, sia esso frazione, comune, provincia...
Una classe politica degna di questo nome dovrà dimostrarsi all'altezza di
cittadini come questi.
Dimostrarsi capace di gestire l'emergenza Napoli... ma quante Napoli ci sono in
Italia? Napoli un caso isolato? Forse Napoli è solo la punta dell'iceberg, però,
come altre volte, abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione e portare a
vostra conoscenza quello che funziona. Ecco quindi lo speciale "Raccolta
differenziata": troverete esempi virtuosi, cosa fare in prima persona, ma anche
quello che non è stato fatto. A volte non scegliere è peggio che fare una
cattiva scelta.
Abbiamo così trovato (purtroppo) ancora attuale il libro "Il giorno della
civetta" di Leonardo Sciascia. Una cronaca poliziesca imbevuta di italianità,
contratta in una trama giallesca e riallargata in una polemica di costume,
malcostume e connessioni politiche. Sciascia presenta il racconto come una
denuncia costretta a rimangiare se stessa per motivi di opportunità politica, ma
lascia intatto il gusto della scoperta che ne ricava il lettore. Storica la
definizione "uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracquà..."
con cui il capomafia Mariano Arena suddivide il genere umano.
Il problema è sempre lo stesso: la consapevolezza per ciascuno di decidere chi e
come essere. Questo quesito dovrebbe valere ancora di più per chi ricopre un
incarico pubblico; e per noi, che non amministriamo, saper scegliere, al momento
dell'esercizio del voto, gli uomini dal resto…
La Redazione
Terza pagina |
Ho letto con piacere l'articolo di Terza pagina.
Sono anch'io molto convinto che tutte le "trasmissioni di denuncia" non portano
ad una presa di coscienza, anzi ci mettono sempre "gli uni contro gli altri".
Noi individualmente dovremmo impegnarci, trasmettere delle conoscenze ragionando
con la propria testa. I vari "leader" seducono le masse mantenendole nelle loro
condizioni, invece di spingerle "al cambiamento" (certamente non dalla padella
alla brace...). Gesù diceva: "Non è tra chi serve e chi è servito lo
spartiacque, ma tra chi è interessato al mondo... e chi invece vive
semplicemente preoccupandosi di inezie e sbadigliando". Gandhi invece diceva:
"Ogni minuto dissipato è irrimediabilmente perso. Ne siamo perfettamente
consapevoli, eppure quanto tempo continuiamo a sprecare". Allora, il mio punto
di vista l'ho già chiarito parzialmente in un precedente articolo apparso su "la
Luna": "Raggruppamento di mutuo soccorso". Cercare il coinvolgimento, la
partecipazione, perché la non conoscenza ci impedisce di essere liberi. Non
possiamo conoscere la verità se non fondiamo la nostra vita sull'innocenza, la
non violenza (rispetto) nei confronti di qualsiasi forma di vita; le abitudini
si impossessano completamente di noi. Riflettiamo su questo fatto, cerchiamo di
liberarci dai nostri vizi, altrimenti non possiamo seguire la via della verità.
Tutte le cose hanno un diritto e un rovescio: noi dovremmo guardare sempre e
solo al lato positivo, mai al negativo. A questo punto penso che la lettera che
allego: "L'organizzazione della società" potrebbe suscitare un interesse e una
presa di coscienza da parte dei lettori... se lo vogliono fare, altrimenti per
noi che lo proponiamo è comunque una bella cosa. Sono convinto che per chi
persegue la verità, non esiste né lode né rimproveri; per questo motivo non si
inorgoglisce per la lode, ma nemmeno si adombra per i rimproveri.
Francesco Discienza (Milano)
Organizzazione della collettività: come l'uomo ha scelto di comportarsi
nei confronti di se stesso e del prossimo
Quando si pensa ad una società, la prima cosa che viene in mente è il livello di
sviluppo socio-economico e successivamente la sua organizzazione sociale.
Allora si potrà vedere che: in uno stato repubblicano l'economia e la vita
sociale è in un certo modo; in uno stato presidenziale è in un altro modo; in
uno stato dittatoriale in un altro modo ancora; in uno stato anarchico sarà
indubbiamente in un modo diverso ancora. Se la valutazione si ferma alla
semplice analisi del comportamento temporale della vita sociale di quella
nazione, non vi sarà molto da dire salvo sulle considerazioni materiali e della
realtà fisica in cui versa la popolazione. Potremmo trovare, allora, delle
sostanziali diversità che sono però strettamente connesse al livello di libertà
concessa da chi governa il popolo. Se l'analisi invece viene fatta partendo dai
valori spirituali propri della vita, il risultato dovrà essere decisamente
diverso. In questo caso qualunque sia l'ordinamento sociale e la condizione
economica di ognuna delle nazioni considerate, il modo di essere sarà per tutte
uguale.
Andamento mondiale dell'umanità
Cinque sono i punti essenziali che indicano il modo di essere e di agire
dell'umanità. La loro valutazione va fatta secondo un criterio di indivisibilità
e ognuno di questi punti va visto con l'occhio prudente del giusto, in modo tale
che, chi valuta non si debba sentire interessato all'uno o all'altro punto. Solo
dopo aver ben compreso quello che i punti ci vogliono indicare potremmo lasciare
spazio alla nostra personale considerazione, per determinare a quale punto noi
pensiamo di appartenere. Anche questa analisi deve essere fatta con estrema
serenità e onestà.
I cinque livelli di evoluzione sociale
Ad ognuno dei cinque livelli di evoluzione appartengono un numero più o meno
ampio di esseri umani, il vero potenziale di una società dipende dal variare del
numero di cittadini appartenenti più ad una categoria che ad un'altra.
1. Innovatori: a questa categoria appartengono coloro che sono
illuminati, che sentono di avere la conoscenza e la padronanza della forza
primordiale e una viva consapevolezza nei confronti della realtà inferiore. Gli
innovatori sono personaggi carismatici che precorrono i tempi, per questo
considerati dalla stragrande maggioranza soggetti pericolosi da controllare e
talvolta da annientare (la conoscenza).
2. Pionieri: a questa categoria appartengono i discepoli, personaggi che
sono rimasti colpiti dal forte carisma degli innovatori, che sentono vivo al
loro interno il messaggio dettato dalla legge Superiore e trasmesso per opera
degli innovatori (la fede).
3. Maggioranza anticipatrice: a questa categoria appartengono i fedeli,
coloro i quali sentono di affidare se stessi al bene della causa, coloro che
nutrono speranza per il proprio futuro, sono coloro che si sentono
responsabilizzati nei confronti degli esseri che verranno dopo (la coscienza).
4. Maggioranza ritardataria: a questa categoria appartiene il popolo
senza uno specifico orientamento, coloro che non hanno interesse per la vita
collettiva e vivono alla giornata senza lode e senza inganno (la mediocrità).
5. Paracarri: a questa categoria appartengono coloro che per tutta la
vita hanno agito in contrapposizione alla legge Superiore. Gli sfrontati per
interesse personale, coloro che hanno un unico desiderio: esaltare a tutti i
costi la propria realtà di vita (la menzogna).
ASSOCIAZIONE ENERGIA LIBERA
Via G. B. Vico, 21/c - 86100 CAMPOBASSO
Per la diffusione delle discipline energetiche e olistiche
"Le leggi del Creato sono l'unica vera scienza"